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Il trattato del Quirinale
La storia della nascita del trattato del Quirinale
La storia di questo tratto inizia nel 2017 con l’elezione di Emmanuel Macron. Qui di seguito sono riportate le tappe principali che hanno portato alla nascita e poi alla firma del trattato del Quirinale.
1. L'idea di Emmanuel macron
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L’idea del trattato del Quirinale si deve a Emmanuel Macron che diventa Presidente della Repubblica francese nel maggio 2017. Dopo la sua elezione, si registrano subito delle tensioni fra Roma e Parigi: la messa in discussione dell’accordo industriale Stx-Financtieri, le divergenze sulla gestione del dossier libico e sui flussi migratori nel Mar Mediterraneo. Constatato quindi l’aumento degli attriti tra i due paesi, il Presidente francese, in occasione del summit bilaterale di Lione di settembre, lanciò l’idea di un trattato bilaterale che contribuisse a riappacificare i rapporti. Questo accadde durante un’intervista, quando il giornalista Tullio Giannotti, corrispondente ANSA a Parigi, chiese a Macron perché tra Italia e Francia non esistesse un trattato come quello dell’Eliseo tra Parigi e Berlino. Egli rispose che occorreva allora un trattato del Quirinale. Da qui nacque l'idea del trattato.
I lavori per l’elaborazione dell’accordo iniziarono nel gennaio 2018 dopo un incontro a Roma tra Macron e l’allora Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni.
Le relazioni tra Roma e Parigi continuavano però a deteriorarsi e alla fine l’idea del trattato venne messa da parte per diversi anni. Questo anche a causa del cambiamento del governo italiano e dell’arrivo di Matteo Salvini come Ministro degli Interni, contrario alla politica del Presidente francese.
L’anno 2019 segna una vera e propria crisi per le relazioni franco-italiane che culmina con il richiamo dell’ambasciatore francese in Italia in Francia a seguito dell’incontro di Di Maio, l’allora Ministro degli Esteri italiano, con il comitato dei gilet gialli.
L’azione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prima, e poi il nuovo governo italiano, Conte II, hanno consentito una normalizzazione delle relazioni tra Francia e Italia mettendo un punto a queste tensioni. Già all’inizio del 2019, peraltro, il rinnovo del Trattato francotedesco ad Aquisgrana aveva permesso di ricordare che l’idea di un accordo simile era stata abbozzata fra Italia e Francia.
2. La crisi del 2019

3. L'azione di sergio mattarella
L’anniversario della morte di Leonardo da Vinci, nel maggio del 2019, aveva fornito l’occasione per un viaggio di Mattarella al castello di Chambord che aveva messo fine all’astio che intercorreva tra i due paesi recuperando così i rapporti dopo l’accaduto con i gilet gialli.

4. il vertice italia-francia a napoli
Questa ripresa delle relazioni è stata ufficializzata, poi, dal vertice bilaterale di Napoli nel febbraio 2020. È proprio in questa sede che Macron e Conte (Presidente del Consiglio italiano) rilanciano i lavori per il Trattato del Quirinale, nonostante l’inizio dei primi contagi Covid-19.
5. la pandemia e il piano di rilancio
Durante la pandemia i rapporti tra Francia e Italia sono stati buoni. Questo grazie anche alla proposta della Merkel e di Macron di un piano di recupero economico nel luglio 2020, il famoso Recovery Plan.
Questo piano illustra sia un’effettiva solidarietà europea che una specifica attenzione nei confronti dell’Italia; infatti, migliora la percezione italiana dell’azione politica francese e azzera lo scetticismo europeo italiano.
Una volta ripresi gli spostamenti interrotti a causa della pandemia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato a Parigi per una visita di Stato nel luglio 2021. Egli, durante il suo discorso alla Sorbona, ha parlato pubblicamente del Trattato del Quirinale. Questo discorso è stato molto importante perché il Presidente della Repubblica italiano, figura senza reali poteri giuridici, ha preso delle posizioni nette sull’opportunità e la necessità di una maggiore integrazione europea e sul contributo di un trattato bilaterale fra Italia e Francia. Il ruolo di Mattarella è infatti stato molto importante per la firma del trattato così come lo sottolinea Macron in un suo discorso: “Grazie a Sergio Mattarella per il ruolo essenziale avuto in questi mesi durante i quali si è lavorato al trattato del Quirinale”.
6. l' incontro macron-mattarella

7. l' elezione di mario draghi

La nomina di Mario Draghi a capo del Governo italiano, nel febbraio 2021, ha migliorato ulteriormente il clima tra i due paesi. Questo perché Draghi gode di una reputazione eccellente in tutta Europa e ha sempre avuto posizioni simili a quelle francesi. Inoltre, dopo l’arrivo di Draghi, Parigi ha dato via libera all’esecuzione da parte delle proprie forze dell’ordine dei mandati d’arresto relativi ad alcuni cittadini italiani condannati per terrorismo e presenti sul territorio francese. Così facendo, la Francia ha riconosciuto i procedimenti giudiziari italiani e ha chiuso una ferita aperta da decenni, lasciando il via libera alla firma del trattato.
A fine febbraio, pochi giorni dopo l'insediamento di Draghi a Palazzo Chigi, i colloqui per il trattato del Quirinale, tra il Presidente francese e italiano si intensificano continuando poi tra marzo e aprile.
Il 25 maggio si ha una svolta, in un hotel a Bruxelles, dove Draghi e Macron decidono di accelerare il percorso del trattato del Quirinale.
I due leader si incontrano di nuovo a margine del consiglio europeo di giugno.
Poi il 2 settembre 2021, durante una cena di lavoro a Marsiglia, i due si esprimono a favore della conclusione del documento.
L’ultimo incontro prima della firma è stato quello di ottobre in occasione del G20 a Roma, occasione nella quale l'asse europeista tra Italia e Francia si consolida.
8. gli ultimi incontri

9. la firma
Venerdì 26 novembre 2021, a Roma, nella residenza ufficiale del Presidente della Repubblica italiana, il Quirinale, è avvenuta la firma del trattato. Alla fine di questa è seguita una lunga e intensa stretta di mano tra il Presidente del Consiglio Draghi, il Presidente francese Macron e il capo dello Stato Mattarella e poi i festeggiamenti con i rispettivi inni nazionali e le frecce tricolori in doppia formazione, con i colori della bandiera italiana e di quella francese.